Coppa Italia: eliminate Roma e Fiorentina, Napoli e Juve non deludono
Spezia e Carpi fanno l’impresa rispettivamente all’Olimpico e al Franchi, il Verona si scansa, il Torino perde 4-0 il derby extra
Non resta isolata l’impresa dell’Alessandria. Spezia e Carpi la imitano ed eliminano dalla Coppa Italia rispettivamente Roma e Fiorentina, quinta e seconda del massimo campionato. L’undicesima formazione della Serie B e la penultima della A, in lotta per non retrocedere quest’anno, hanno compiuto l’impresa e si sono qualificate per i quarti di finale. Lo Spezia affronterà proprio l’altra sorpresa, l’Alessandria, mentre il Carpi se la vedrà con la vincente di Sampdoria-Milan. A condannare la Roma sono gli errori di Pjanic e Dzeko dal dischetto, ma i demeriti sono collettivi perché non si doveva arrivare alla lotteria dei rigori. Garcia ha rivoluzionato l’undici, cambiando sette uomini e dando spazio a chi ne ha avuto meno, ma per molti è stata dura reggere 120 minuti visto che di solito stanno in panchina. I giallorossi deludono sul piano offensivo, non producono gioco e restano imbrigliati nelle barricate liguri. Lo Spezia tenta anche qualche buon contropiede con Nené, ma almeno dietro Castan e Rudiger se la cavano bene. Davanti l’astinenza continua, un gol su azione non si vede da cinque settimane, così come una vittoria. La crisi della Roma continua, Garcia minaccia di restare “fino alla morte”, intanto però la squadra ha raggiunto uno dei punti più bassi della sua storia. Non veniva eliminata agli ottavi dalla Coppa da una squadra di B dal 1998. Altro che decima. Lo Spezia accede ai quarti dopo 74 anni e festeggia con i suoi tifosi, loro sì, presenti in massa all’Olimpico.
E’ finita subito anche l’avventura della Fiorentina, sconfitta in casa dal Carpi. Paulo Sousa fa turnover senza esagerare, si affida anche in Coppa al bomber Kalinic, in coppia con Babacar. Castori risponde con Matos e Borriello, alla faccia del campionato. I viola iniziano bene e vanno vicini al vantaggio, Brkic deve superarsi dopo un intervento disperato del compagno di squadra Gagliolo per anticipare Kalinic, sulla respinta si avventa Babacar che però si fa stoppare a due passi dalla porta. Vecino ci prova dal limite e trova una deviazione che rischia di diventare beffarda per il portiere avversaria, ma non passa. Sul finire della prima frazione, Badelj spara un destro dal limite che si stampa sulla traversa a portiere battuto. Il Carpi al minuto 76 si porta clamorosamente in vantaggio: Di Gaudio indirizza con un destro preciso e piazzato lì dove Sepe non può arrivare. Brkic continua a fare muro, due volte sul subentrato Alonso, l’ultima opportunità capita sui piedi di Astori, che però sfiora il palo. Nel finale espulsi per doppio giallo Mbakogu e Gonzalo Rodriguez, protagonisti di un battibecco.
Il Napoli fa quello che le big di giornata che l’hanno preceduto non sono riuscite a fare: ci mette 12 minuti per sbarazzarsi del Verona e vola ai quarti dove l’aspetta l’Inter. El Kaddouri sblocca il risultato dopo 4′, poi Mertens chiude definitivamente la partita. Il tris arriva nella ripresa e porta la firma di Callejon, ma l’Hellas era già svanito. Hamsik si è anche permesso di sbagliare un rigore calciandolo sul palo. La squadra di Delneri, che alla vigilia aveva definito questo impegno come “un impiccio”, ha provato a fare qualcosa solo all’inizio, prima di subire il doppio affondo degli azzurri, che tornano a vincere dopo lo stop in campionato contro la Roma e il precedente ko di Bologna.
Tutto facile anche per la Juventus, che si aggiudica il 190° derby col Torino con un netto 4-0. I bianconeri campioni in carica si fanno guidare dalla riserva di Mandzukic, Zaza, che ci mette tanta voglia da segnare una doppietta, ma la stessa foga rischia di costargli il rosso per qualche eccesso nei contrasti, ma Allegri si dimostra furbo e lo toglie dopo l’ennesimo scontro. Il terzo gol è un sinistro chirurgico all’angolino di Dybala, subentrato proprio al posto di Zaza, il quarto una vera perla di Pogba, che disegna una traiettoria perfetta su punizione. Per i granata il più pericoloso è stato Belotti, che quando si accende fa paura, ma ha poco intorno per far male. L’espulsione di Molinaro al 49′ (doppio giallo) taglia le gambe al Toro, che non si rialza più e perde questo derby. Niente riscatto per quello perso last minute con il gol di Cuadrado, né per la precedente beffa firmata Pirlo. La Juventus affronterà ai quarti la vincente di Lazio-Udinese.