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Dalla Coppa d’Africa all’esonero, quanti rimpianti per Renard

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Dalla Coppa d’Africa all’esonero, quanti rimpianti per Renard

Il Lille licenzia il tecnico artefice del trionfo della Costa d’Avorio. Ha pagato scelte di mercato sbagliate, gioco noioso e un carattere spigoloso

Hervé Renard non è più l’allenatore del Lille. La sua è la quarta panchina europea che salta in concomitanza con la sosta, insieme a quelle di Zenga e Iachini in Serie A e di Moyes in Liga. Per il tecnico francese, l’esonero è arrivato ieri pomeriggio, 5 giorni dopo il pareggio casalingo contro il Bastia. Alla base della decisione della società ci sono delle scelte di mercato rivelatesi sbagliate, un gioco mai brillante e anche il carattere spigoloso del tecnico.

La prima accusa mossa al tecnico, ingaggiato lo scorso anno dopo che aveva chiuso da trionfatore la Coppa d’Africa alla guida della Costa d’Avorio, è di non essere riuscito a portare al Lille l’attaccante ghanese Jordan Ayew, dopo averlo praticamente promesso ai dirigenti, visti i suoi buoni rapporti con il giocatore. I suoi tentativi hanno prodotto un’asta che il Lille non poteva permettersi e alla fine Ayew è finito all’Aston Villa.
In secondo luogo, la società e i tifosi rimproverano a Renard la cessione di Nolan Roux, passato al Saint-Etienne dopo il via libera del tecnico. Non che quest’anno il giocatore stia andando particolarmente bene – appena un gol -, ma i rimpianti per i 9 della scorsa stagione hanno fatto sorgere qualche rimpianto fra i tifosi. Inoltre, Renard ha pagato un carattere spigoloso e un certo tratto ambizioso che lo ha spesso portato a dichiarare di considerare il Lille “un trampolino di lancio” verso club più prestigiosi. Infine, le questioni tecniche: il gioco del Lille quest’anno non ha mai fatto il salto di qualità che tutti speravano e la vocazione offensiva propugnata dall’allenatore si è ridotta alle folate personali di Boufal, autore di 4 degli appena 7 gol segnati in Ligue 1. Dopo il deludente pareggio con il Bastia, Renard aveva ammesso: “Al momento non ho la soluzione”. L’ha trovata la società, licenziandolo.