La rivelazione dell’esterno del Barcellona: “Pep pensava già a come farci vincere il Mondiale, ma la Federazione ha avuto paura di mettere uno straniero alla guida della nazionale”
Pep Guardiola sulla panchina del Brasile – ovvero ciò che poteva essere. Almeno secondo quanto raccontato da Dani Alves, esterno brasiliano del Barcellona, dove è stato allenato dal tecnico catalano. Nell’intervista a ESPN Brasile, il giocatore ha svelato che Guardiola aveva in mente un piano per far tornare il Brasile campione del mondo, ma che i dirigenti della Federcalcio brasiliana avevano paura di prendere un tecnico straniero per la guida della nazionale.
“Pep voleva il Brasile campione del mondo e aveva già un’intera strategia per riuscirci – le parole del 32nne esterno del Barça – In Federazione non vollero perché dicevano che non sapevano se il Brasile avrebbe accettato un allenatore straniero”. Il contatto data alla fine del 2012, quando Guardiola non aveva ancora firmato con il Bayern e il Brasile aveva appena esonerato Mano Menezes. “Io ho pagato spesso per essere stato uno dalla lingua lunga – ha aggiunto Dani Alves -, ma non racconto stupidaggini. Pep aveva studiato tutto, aveva già in testa la squadra che voleva schierare. Pep è il miglior allenatore del mondo. Uno che ha rivoluzionato non solo una squadra, ma il calcio. Abbiamo avuto la chance di avere il migliore senza spendere nulla”. Nulla? “Sì, Pep pensava di non chiedere neanche lo stipendio, ma solo un grosso premio se fosse diventato campione del mondo. Avere il miglior tecnico al mondo non sarebbe costato nulla alla Federazione”. Una chance niente male, insomma. “Voi vi sareste lasciati sfuggire un’opportunità come questa? Nessuno pensa alla nazionale?”
Invece la Federazione scelse Scolari, salvo esonerarlo dopo l’onta dell’1-7 contro la Germania nei Mondiali casalinghi e richiamare Carlos Dunga, ora nel mirino della critica per l’eliminazione dalla Copa America.