La Lazio rimanda la festa della Juve e manda in B il Parma, il Milan è un disastro e Inzaghi rischia grosso
La Roma si ritrova e cala il tris al Sassuolo, il Genoa supera la Fiorentina, il Toro resta in corsa per l’Europa con il pari di Palermo. Atalanta quasi salva
Scudetto rinviato, ma in tasca. Alla Juventus manca solo un punto per fare festa. Colpa della Lazio, che in un colpo solo ha rimandato i festeggiamenti bianconeri e regalato il biglietto della B al Parma, travolto con un netto 4-0 all’Olimpico. La squadra di Allegri gioca male, peggio della Fiorentina, che però non riesce ad imporsi allo Stadium. I viola passano in vantaggio con un rigore di Gonzalo Rodriguez al 33′ (fallo di Pirlo), ma dopo soli 3′ arriva il pari firmato Llorente. Poco prima dell’intervallo è Tevez a siglare la rete del sorpasso con un beffardo colpo di testa. Nella ripresa la formazione di Montella ha la chance per rimettere in parità il match, l’arbitro fischia un altro penalty, ma stavolta Rodriguez fallisce dagli undici metri. Al 70′ l’Apache punisce il poco cinismo viola e sigla il 3-1. Il neoentrato Ilicic diminuisce le distanze su punizione, ma non basta. La Fiorentina scende al settimo posto, scavalcata dal Genoa.
I rossoblu di Gasperini hanno messo di nuovo in bilico la panchina mai salda di Inzaghi, che rischia davvero grosso dopo il ko interno per 3-1. Si parla di già di Brocchi come suo successore per l’ultima tranche di stagione, che a questo punto si chiuderà molto probabilmente senza Europa. Il Genoa dà una lezione di calcio al Milan, Bertolacci sblocca il match, Niang raddoppia, Mexes prova a riaprirla con un eurogol, ma Iago Falque cala il tris definitivo. Espulso Menez negli ultimi minuti, ma a fare fallo era stato l’altro francese, l’autore dell’unico gol dei rossoneri. La serata era inziata con la contestazione della curva, che si era esibita in una coreografia umana, formando la scritta “basta”. E per come è finita la serata quel “basta” potrebbe essere davvero arrivato per Inzaghi.
La Lazio, invece, vince e convince. Fa poker all’Olimpico contro il Parma, che dopo tante belle prestazioni d’orgoglio si arrende al suo destino ed è matematicamente retrocesso in Serie B. I biancocelesti tornano al successo dopo la sconfitta di Torino ed il pari casalingo contro il Chievo e consolidano così il secondo posto in classifica: resta il +1 sulla Roma. La partita è tutta (o quasi) in sei minuti: apre le danze Parolo con un micidiale destro da fuori, il raddoppio lo firma Klose, che insacca da due passi dopo una respinta di Mirante, e il tris lo fa Candreva pescato in profondità da Lulic. Chiusa la gara al 16′ del primo tempo, Pioli fa entrare nella ripresa Keita, che sfrutta gli spazi lasciati dalla retroguardia gialloblu e segna il poker definivito.
La Roma si ferma a tre, ma è tanta roba. Non accadeva da cinque mesi che segnasse più di due gol a partita. E’ tornata cinica e spietata contro il Sassuolo, conquistando tre punti fondamentali per tenere il passo della Lazio e le distanze dal Napoli. Sblocca al 6′ Doumbia, che non doveva nemmeno giocare (all’ultimo forfait di Keita e dentro l’ivoriano), poi Florenzi fa un gol capolavoro e Pjanic chiude il match nella ripresa su assit di Gervinho. Tornano i gol, torna la vittoria dopo il ko di San Siro con l’Inter, il brutto pari con l’Atalanta e quello di Torino.
L’Atalanta agguanta un prezioso 2-2 sul campo del Cesena e mette una seria ipoteca sulla salvezza, vista anche la sconfitta del Cagliari sul campo del Chievo per 1-0. La Sampdoria si è dimenticata come si vince, contro l’Hellas Verona non va oltre l’1-1. I blucerchiati giocano in dieci uomini dal 57′ per l’espulsione di Acquah, poi De Silvestri (65′) e Toni (68′) fanno un gol per parte. Più spettacolare il 2-2 tra Palermo e Torino al Barbera. I granata si lamentano per un gol annullato a Maxi Lopez: sarebbe stato il terzo, quello della vittoria. Ma il pari basta a tenere la squadra di Ventura in corsa per l’Europa.