La Roma esulta all’Olimpico, ma Zeman non ferma la Lazio. La Fiorentina balza al 4° posto
I viola superano Samp e Napoli in classifica: la corsa all’Europa è apertissima. La Juve batte anche l’Empoli, lo scudetto può arrivare già ad aprile
Resta invariato il podio della Serie A nelle vacanze pasquali. La Roma torna infatti a vincere all’Olimpico, 125 giorni dopo l’ultima volta (il 30 novembre contro l’Inter) e lo fa con un gol di Pjanic, che proprio da quel match del girone d’andata non trovava la rete. Il destino ha unito le due cose e pagarne le conseguenze è il Napoli, che dopo un primo tempo in sordina esce fuori nella ripresa, ma sbatte contro il muro di De Sanctis, in giornata sì. I giallorossi guadagnano tre punti fondamentali per la corsa Champions, conservano il secondo posto e mettono in fila il secondo successo consecutivo dopo la vittoria di Cesena. La Lazio, però, resta vicinissima e fa paura: il Cagliari di Zeman non riesce a fermare i biancocelesti al Sant’Elia, Klose, Biglia e Parolo decidono il match, ma c’è lo zampino di Keita che appena entrato guardagna un penalty (un altro viene fallito da Biglia, che aveva segnato il primo). Non serve a niente la rete di Sau a inizio ripresa, il pari dura dieci minuti, poi la squadra di Pioli dilaga. E meritatamente. I sardi restano nella zona rossa, la retrocessione è un incubo sempre più vicino.
Non esce dalla crisi l’Inter, che pareggia con il Parma fallito e viene rumorosamente fischiata da tutto San Siro. E’ il quinto risultato negativo consecutivo, il peggior score dell’era Mancini. Guarin aveva portato avanti i nerazzurri, ma Lila agguanta l’1-1 nel finale di primo tempo con un colpo di testa in mezzo a una difesa troppo statica. Il decimo posto dell’Inter vuol dire addio all’Europa. Il Milan, invece, balza all’ottavo, grazie al 2-1 rifilato al Palermo in Sicilia. Decisiva la prodezza di Menez nel finale, va persino Inzaghi ad abbracciarlo, perché gli ha salvato la panchina. A sbloccare il risultato era stato Cerci, al primo gol in rossonero, ma Dybala aveva trovato il pareggio dal dischetto (dubbio fallo di Paletta).
Pazza e divertente la sfida tra Verona e Cesena: non bastano tre gol di vantaggio (doppietta del solito Toni e rete di Gomez) ai padroni di casa al Bentegodi per prendersi il bottino pieno, perché i bianconeri dimostrano di credere nella salvezza e tirano fuori le unghie quando la resa era dietro l’angolo. Carbonero, Brienza e Succi rimontano l’Hellas nel giro di 11 minuti. Adesso l’Atalanta è quattro punti sopra. I bergamaschi hanno infatti perso 1-2 contro il Torino: di Quagliarella e Glik i gol granata, la rovesciata di Pinilla è bella ma non basta. L’attaccante argentino si fa anche espellere nel finale per un calcione a Basha che rovina una buona prestazione.
Pareggiano 1-1 Genoa ed Udinese: Thereau risponde a De Maio. La partita resta viva fino alla fine, va peggio ai rossoblu, che perdono la scia europea. Il Sassuolo porta a casa tre punti importanti nella sofferta sfida salvezza del Mapei Stadium contro il Chievo. Decisivo il rigore procurato e trasformato da Berardi nel primo tempo. La Fiorentina batte 2-0 la Sampdoria: Diamanti e il solito scatenato Salah confezionano l’operazione sorpasso. I viola ora sono quarti a +1 sui liguri e a +2 sul Napoli. La Juventus non smette di vincere e potrebbe aggiudicarsi lo scudetto già ad aprile: 2-0 a un buon Empoli, gol di Tevez e Pereyra. Prolungato il record casalingo e raggiunta quota 20 partite consecutive senza sconfitte in campionato.