L’attaccante del Real Madrid è stato tratto in stato di fermo dalla polizia di Versailles, che sta indagando sulla presunta estorsione al giocatore del Lione per i video hard girati con la sua compagna
Karim Benzema è in stato di fermo da ieri mattina, comparirà davanti a un giudice e probabilmente sarà indagato. Gli inquirenti vogliono capire che ruolo abbia avuto nel ricatto a Mathieu Valbuena, il nazionale che si è fatto rubare dal cellulare un video in cui si filmava in una scena di sesso hard.
I due attaccanti della nazionale, convocati dal ct Didier Deschamps per il raduno a inizio ottobre prima delle amichevoli con Armenia e Danimarca, hanno avuto una lite. Una scena talmente movimentata, nella quiete del centro tecnico di Clairefontaine, la Coverciano francese, da far intervenire i poliziotti presenti, che hanno poi messo in moto la magistratura.
Il centravanti del Real Madrid, assente per infortunio martedì al Bernabeu per la sfida con i connazionali del PSG, quel 5 ottobre parlò dell’esistenza del video a luci rosse con Valbuena. Ne era venuto a conoscenza dal fratello, a sua volta contattato dai tre presunti ricattatori, da settimane in carcere e incriminati. Volevano coinvolgerlo nell’operazione. La polizia cerca in queste ore di capire se Benzema abbia fatto pressione su Valbuena affinché accontentasse i ricattatori che chiedevano 150.000 euro per non divulgare il video, o gli abbia semplicemente dato dei consigli amichevoli. Benzema «vuole mettere fine al più presto alla polemica nata da questa storia in cui non c’entra nulla», ha detto il suo avvocato, Sylvain Cormier. I tre ricattatori, sotto accusa per «ricatto e associazione per delinquere», rischiano un minimo di 5 anni di carcere. Si tratta di tre pseudo procuratori, tuttofare fra i più tipici che gravitano attorno ai giocatori, fra i quali Axel Angot, molto conosciuto nell’ambiente a Marsiglia. Quello che ha trovato il video sarebbe un «esperto» in traslochi dei calciatori trasferiti, proprio il caso di Valbuena, passato l’estate scorsa fra mille polemiche dall’Olympique Marsiglia al Lione.
Il 13 ottobre, un altro ex nazionale, Djibril Cissè, era stato fermato, poi quasi subito rilasciato senza conseguenze. L’ex attaccante della Lazio era al corrente della vicenda, ne avrebbe parlato, ma avrebbe dimostrato la sua estraneità ai fatti. Nel video, è chiaramente riconoscibile – dagli immancabili tatuaggi – il piccolo fantasista d’attacco dei Bleus, mentre non è chiaro chi sia la donna protagonista con lui delle scene hard.