Ci sono momenti nel calcio che rimangono cristallizzati nella storia. Non servono 90 minuti, né strategie o tattiche complicate. A volte occorrono solamente un pallone, un dischetto bianco a undici metri dalla porta e un impavido calciatore pronto a sfidare la legge di Murphy, la fisica e la pressione di uno stadio intero. Parliamo del rigore, quel calcio piazzato che può cambiare il corso di una partita, di una stagione o – se chiedete a Roberto Baggio e a Kylian Mbappé – di una carriera.
Per alcuni il rigore è un incubo. Mentre per pochi eletti, se il calcio fosse una disciplina olimpica di tiro al bersaglio salire sul podio sarebbe una semplice formalità. Si tratta dei tiratori scelti dagli undici metri, quelli che trasformano ogni rigore in un appuntamento col destino e quasi sempre con il gol. Ecco la nostra Top 3 dei migliori rigoristi europei dal 2000 ad oggi. Spoiler: non troverete grandi sorprese, ma tanto talento e un pizzico di leggenda. Per la classifica completa, non perdete il carosello di GolDisegnati, per scoprire i restanti 7 maghi della precisione che hanno reso il dischetto una vera zona di comfort.
Il gradino più basso del podio è occupato da Zlatan Ibrahimović. Perché quando Ibra si presenta sul dischetto, non è solo un atto sportivo, è uno spettacolo teatrale. Il portiere sa che finirà male, la tifoseria sa che finirà bene e Zlatan… be’, Zlatan sa tutto. Con ben 64 rigori trasformati, lo svedese ha combinato potenza, imprevedibilità e quella punta di insolenza che lo rende irresistibile. Rincorsa lenta, sguardo da killer e poi boom: la rete si gonfia. A volte d’interno, altre di collo pieno. Forse anche una volta col pensiero, ma non ci sono prove.
Con 75 rigori realizzati ciascuno, troviamo a pari merito sul secondo scalino della classifica due numeri 10 che hanno conquistato intere generazioni di appassionati. Diversi come il giorno e la notte, ma uguali nella precisione dagli undici metri. Messi, con il suo sinistro fatato, ha spesso affrontato il rigore con razionalità e intelligenza. Quando sbaglia, si sorprende prima di tutti. Quando segna (quasi sempre), sembra quasi chiedere scusa al portiere. Totti, invece, è l’emblema dell’istinto e della sfrontatezza. A volte con un cucchiaio, altre con una sassata sotto l’incrocio. Ma sempre con quella faccia da ragazzino che non si prende troppo sul serio, eppure 75 volte ha centrato l’obiettivo. Chiedere a Buffon, Dida, Lehmann. E sì, Van der Sar si sogna ancora quella palombella a Euro 2000.
Al primo posto non potevamo che trovare Cristiano Ronaldo. Con 114 rigori realizzati, CR7 è il massimo esperto in materia. Rincorsa rituale, occhi fissi sul portiere, una frazione di secondo per leggere il movimento e poi… gol. A volte angolato, altre sotto la traversa, perlopiù imparabile. Il rigore per lui non è un’opzione: è una missione. Ha segnato in Liga, Premier, Champions, Europei, Mondiali, in qualsiasi contesto e stadio, con una regolarità che fa impallidire anche le statistiche.
Che sia il rigore che vale una finale o quello che chiude una magnifica goleada, per questi fuoriclasse ogni tiro dagli undici metri è una firma d’autore. Ibra lo affrontava da guerriero, Totti da artista, Messi da scienziato e Ronaldo da Terminator. Per loro, il dischetto non è mai stato un azzardo, ma una passerella. E mentre noi comuni mortali tratteniamo il respiro davanti allo schermo, loro calciavano con la sicurezza di chi sa già che il pallone finirà dove deve: in fondo al sacco.