Planetwin365.news - CLASSIFICA E MERCATO, TOP 5 E FLOP 5 DELLA SERIE A 2022-2023 SECONDO PLANETWIN365.NEWS
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CLASSIFICA E MERCATO, TOP 5 E FLOP 5 DELLA SERIE A 2022-2023 SECONDO PLANETWIN365.NEWS

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La stagione 2022-2023 della Serie A, alla sua 121ma edizione, è stata un’altalena di emozioni, sorprese e polemiche. Dopo più di 30 anni il Napoli spariglia le carte in tavola e conquista in scioltezza il suo terzo scudetto, il “caso Juventus” che dalla zona Champions è stata penalizzata e retrocessa fino allo slot per la Conference League e una grande illustre, la Sampdoria, che saluta il massimo campionato.

Ma non è dei verdetti sul campo che si parlerà, quanto invece dei risultati sportivi messi in relazione con gli investimenti fatti sul mercato. Nello specifico, la ricerca effettuata da Planetwin365.news ci porterà a scoprire i 5 top e i 5 flop della stagione appena conclusa.

Abbiamo preso in considerazione la spesa della sessione estiva e invernale del mercato legato alla stagione 2022/23, incrociandoli non soltanto con quella che è stata la posizione finale nella classifica del campionato ma, inevitabilmente, a quelle che erano le aspettative e i “progetti sportivi” ai nastri di partenza e i premi distribuiti dalla Lega Serie A in base alla graduatoria finale. Dal calcolo dei premi e degli introiti della Serie A, si è soliti escludere quelli che sono i “paracadute” per le squadre retrocesse, in quanto rischierebbero di falsare i dati sulle performance. Nello specifico, il paracadute per le retrocesse prevede un ammontare di 25mln di euro se la squadra retrocessa ha disputato almeno 3 delle ultime 4 stagioni nel massimo campionato (il caso di Samp e Spezia) e di 10mln per quelle che sono al di sotto di questa soglia (in questa stagione la Cremonese).

Come ulteriore nota metodologica, abbiamo volutamente tenuto fuori dalle nostre classifiche la Juventus la quale, per via delle vicissitudini giudiziarie degli ultimi mesi, riteniamo non sia facilmente giudicabile nei suoi risultati sportivi, sebbene sul mercato i bianconeri abbiano realizzato cifre da capogiro tra i 105 milioni di cessioni e i 110 di incassi.

Ecco, quindi, i 5 Top e Flop secondo l’analisi di Planetwin365.news della stagione di Serie A 2022/23:

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La TOP 5

  1. Napoli - Campione, sul campo quanto sul mercato
    La stagione del Napoli è la dimostrazione che gli investimenti giusti sul mercato non sono per forza di cose i più esosi, e che ogni tanto una bella e sana rivoluzione non può far che bene. A inizio stagione gli addetti ai lavori pensavano in modo quasi unanime che le partenze di bandiere come Insigne, Mertens, Koulibaly e Fabian Ruiz avrebbero destabilizzato l’ambiente e condannato i partenopei a una stagione di sofferenze. E invece neanche per sogno. Perché per un Koulibaly che è andato, è arrivato Kim Min-jae, mentre Insigne, Mertens e Fabian Ruiz sono stati sostituiti da Oliveira, dal riscattato Anguissa, da Ndombélé in prestito dal Tottenham e soprattutto da un tal Khvicha Kvaratskhelia, il georgiano acquistato per 11 milioni di euro dalla Dinamo Bitumi, oggi ne vale circa 85.

Morale della favola, bilancio totale di mercato in attivo per circa 4 milioni di euro più i 19 di premio scudetto e circa 10 di qualificazione Champions. Applausi a scena aperta per i giocatori, il mister e per la dirigenza.

2. Lazio - Falchi, più che delle aquile
Il mercato della Lazio non si era fatto riconoscere per i grandi scossoni, la partenza di Correa sembrava dovesse creare qualche grattacapo a Sarri, che invece si è consolato con la grande stagione di Zaccagni.

Rapaci sul mercato, più come falchi che come aquile, i biancocelesti hanno piazzato colpi chirurgici, nel silenzio, colpendo le loro prede all’improvviso.

E così, con un bilancio vicino allo zero (due milioni di attivo), nella penombra della Serie A i biancocelesti portano a casa un ottimo secondo posto, e circa 23 mln di euro di premi considerando i 16 della Serie A e i circa 7,5 per la qualificazione in Champions League.

3. Atalanta - Si rifà il Look…man
Seconda in classifica per attivo di bilancio tra le sessioni estiva e invernale, con oltre 33 milioni in positivo, l’Atalanta conquista un quinto posto che la vede ritornare in Europa dopo un anno di astinenza.

Sembrava destinata ad una parabola discendente la storia della Dea tra i massimi vertici del campionato italiano e invece, ancora una volta, dal cilindro della dirigenza bergamasca sono spuntati fuori dei conigli di prim’ordine.

Boga e soprattutto Lookman e Højlund sono stati i colpi da maestro nel mercato nerazzurro che ha portato, con le cessioni di Romero, Gosens, Freuler tra gli altri, 33 milioni (più circa 9,90 di premi classifica e 3,60 di premi qualificazione Uefa), e un signor quinto posto.

4. Roma - Tiago Pinto on fire
Date qualcosa nelle mani di Tiago Pinto e potrete star pur tranquilli che lui la venderà. Il General Manager giallorosso è stato l’indiscusso protagonista del mercato in uscita per la stagione 2022-2023 riuscendo a trovare un tetto fuori da Trigoria ai tanti esuberi che erano presenti nella rosa giallorossa e che rappresentavano un peso non indifferente per il monte ingaggi.

In una stagione fatta di gioie e dolori per la Roma, i giallorossi sono stati i padroni del mercato con un attivo di oltre 54 milioni di euro, una spesa totale di 9 milioni e cessioni eccellenti come quella di Zaniolo a gennaio. Per il resto Tiago Pinto ha gestito, come già detto, in maniera magistrale gli esuberi e acquisito a parametro zero campioni come Matic e Dybala. Aggiungiamo 8,40 milioni di premi Lega e 3,63 di premio qualificazione Uefa.

In campionato le performance sono sostanzialmente le stesse dello scorso anno, e una finale di Europa League persa in malo modo tra mille polemiche che costeranno a Jose Mourinho 4 giornate di squalifica inflitte dalla Uefa.

Al 30 giugno 2023 la Roma ha già all’attivo quasi 30 milioni di cessioni, senza aver venduto neanche un titolare. Si prospetta un’altra estate all’insegna di Mago Pinto.

5. Fiorentina - Un Purgatorio, in attesa di giudizio
“Per correr miglior acqua alza le vele omai la navicella del mio ingegno, che lascia dietro a sé mar sì crudele; e canterò di quel secondo regno dove l’humano spirito si purga e di salire al ciel diventa degno.” Ma più profetiche furono le parole del più fiorentino di tutti, Dante Alighieri, nel descrivere la stagione della Fiorentina. Dopo un mercato privo di grandi colpi di scena, i viola mettono ancora a bilancio i soldi di Chiesa (circa 42 milioni) e ne spendono circa 37 di cui 14,5 milioni per Dodò, otto e mezzo per Mandragora e poco meno per Barak.

In campionato le prestazioni sono altalenanti mentre in Conference League la cavalcata si interrompe sono in finale contro il West Ham. E adesso? I toscani stanno li, nel limbo, in attesa del verdetto Uefa sulla Juventus, per capire se son degni di salire, ancora una volta, al cielo della prossima Conference League.

Intanto tra gli 8 mln di attivo di mercato e i circa 6 di premi Lega, i viola attendono di conoscer la loro sorte, ma lieta è l’attesa col conto in positivo, considerando ulteriori 2,94 milioni in caso di qualificazione alla Conference League.


LA FLOP 5

1 - 2. Il fallimento ligure, Sampdoria e Spezia
Dopo 11 anni consecutivi in Serie A e dopo 35 degli ultimi 40 nella massima serie, la Sampdoria si riaffaccia in Serie B subendo una clamorosa retrocessione.

Anche lo Spezia, a seguito della sconfitta per 3-1 nello spareggio salvezza contro il Verona, saluta la Serie A dopo 3 anni consecutivi tra le grandi del calcio italiano.

Entrambe le squadre liguri hanno giocato al di sotto delle aspettative e hanno pagato con ogni probabilità un mercato fatto di cessioni eccellenti senza riuscire a rimpiazzare i partenti con una nuova amalgama in grado di affrontare la sfida del campionato.

I doriani, infatti, con le partenze di Damsgaard, Candreva e Thorsby hanno lasciato per strada un peso specifico molto importante per la squadra, peso che non è stato bilanciato dai nuovi acquisti. Un utile sul mercato di quasi 30 milioni non è un buon compromesso per una retrocessione.

In casa Spezia è successo qualcosa di simile. Soprattutto la cessione di un difensore eccellente come Kiwior ha permesso agli spezzini di fare un attivo di bilancio davvero importante. Anche le partenze di Antiste, Maggiore e Erlic sono un rimpianto. Anche in questo caso, la speranza è che gli investimenti del prossimo mercato possano riportare la società a competere per il massimo campionato.

3. Cremonese - Tanti sforzi per nulla
Anche la Cremonese, così come il Monza, ha dovuto investire pesantemente sul mercato per poter creare una squadra competitiva. Sorte diversa, però, è toccata ai grigiorossi, unica neopromossa a tornare in Serie B dopo un anno di paradiso.

Un risultato che la dice lunga sull’inadeguatezza della compagine lombarda nell’affrontare un campionato così competitivo come la Serie A.

Una spesa molto alta sul mercato, senza risultati tangibili sul campo. Unica (magra) consolazione, una semifinale di Coppa Italia. Per i cremaschi, il paracadute sarà “magro”, con soli 10 milioni di euro (oltre agli 800 mila euro di premi Lega per il penultimo posto), insufficienti a coprire le perdite del mercato.

4 - 5. I rimpianti lombardi. Inter e Milan
Sulla sponda milanese, il terzo e il quarto posto di rispettivamente Inter e Milan ha sostanzialmente confermato quelle che erano le aspettative minime a inizio stagione per entrambe le società. La qualificazione in Champions League e conseguenti introiti economici.

Con uno scudetto a testa negli ultimi due anni, sicuramente erano le principali pretendenti al titolo ma, con un Napoli stratosferico e una Lazio in forma smagliante, si sono dovute accontentare di un podio e di un quarto posto. In tutto ciò, a venire incontro alla loro fortuna è stata la penalizzazione della Juventus che ha tenuto banco per quasi tutta la stagione. Altrimenti la classifica e il bilancio finale sarebbero stati ben diversi.

Guardando i bilanci del mercato invece, ai piedi della Madonnina ci si aspettava qualcosa di più. Stiamo parlando di un passivo di oltre 40 milioni per il Milan e addirittura di 60 milioni per l’Inter, fanalino di coda nella classifica delle spese per il mercato. Per il Milan ha senza dubbio pesato la spesa di oltre 30 milioni per il giovane trequartista Charles De Ketelaere, un flop assoluto in questa prima stagione italiana.

Gosens e Correa, sponda Inter, non hanno sicuramente giustificato una spesa di quasi 55 milioni per il loro riscatto a titolo definitivo in due con 6 reti realizzate nell’intera stagione di serie A (esattamente tre gol ciascuno).

Nonostante i premi per il terzo e quarto posto, rispettivamente 13,7 mln per l’Inter e 11,4 mln per il Milan, più quelli provenienti dalle prestazioni nella Champions League appena conclusa e dalla qualificazione alla prossima, le due squadre riescono a malapena a pareggiare i conti, senza sperare in un grande guadagno di fine anno.

Di seguito la classifica Serie A per punti e bilancio di mercato.

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