Dopo il ko con il Brasile, il numero 10 argentino lascia la Coppa America tra le polemiche. L’ennesimo fallimento con la maglia albiceleste sposta anche le indicazioni dei pronostici sulla conquista del prossimo Pallone d’Oro

L’Argentina è naufragata contro lo scoglio Brasile, come avvenuto 37 anni prima nei Mondiali del 1982, lasciando dietro di sè carcasse di polemiche e veleni. La finale della Coppa America è dei verdeoro, la Seleccion torna mestamente a casa non prima di essersi tolta qualche sassolino fastidioso. A metterli sul piatto della stampa mondiale è stato proprio il capitano Lionel Messi. Il giocatore più emblematico e da sempre sotto le luci dei riflettori quando si tratta della maglia albiceleste. Predatore con la maglia del Barcellona, ancora a secco di trofei con la maglia della sua nazionale.

La “Pulce” ha chiaramente puntato il dito contro l’operato dell’arbitro ecuadoregno Roddy Zambrano, accusato di aver preso decisioni a spiccato favore dei padroni di casa. In particolare ad aver fatto infuriare il numero 10 ci sono le due azioni dei rigori negati ad Aguero e a Otamendi, per i quali Zambrano non sarebbe neanche ricorso all’aiuto del VAR. A suo dire, una non velata sudditanza del direttore di gara verso la selezione di Tite, organizzatrice del torneo Conmebol.

Al di là dei veleni, Messi sa di aver perso la chance di aggiungere alla sua bacheca personale la possibilità di alzare al cielo la prima Coppa America della sua carriera. E oltre a questo sa che forse anche la possibilità di vincere anche un nuovo Pallone d’Oro. Dopo la sconfitta maturata nella notte italiana, l’argentino è sceso alle spalle di Virgil Van Dijk, autore di una stagione memorabile con il Liverpool campione d’Europa. Il difensore olandese è di poco in vantaggio rispetto alla “Pulce” mentre è distaccatissimo per il momento Cristiano Ronaldo, quasi alla pari con Sadio Manè.