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Pistorius: niente domiciliari, il ministro lo blocca in prigione?

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Pistorius: niente domiciliari, il ministro lo blocca in prigione?

L’ex campione paralimpico avrebbe dovuto lasciare il carcere di Pretoria venerdì

Il ministero della giustizia sudafricano ha sospeso la misura degli arresti domiciliari prevista per Oscar Pistorius, ventottenne ex campione paralimpico condannato a 5 anni per l’omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp, avvenuto nella notte del 14 febbraio 2013.

Come noto, per effetto della legge che prevede per pene fino a 5 anni la possibilità di terminare di scontare a casa la pena dopo averne passato almeno un 1/10 in carcere, venerdì Pistorius avrebbe potuto lasciare il carcere Kgosi Mampuru II di Pretoria, dove si trovava in regime di isolamento, per trasferirsi nella villa-reggia dello zio. Le polemiche montate però per la possibilità concessa a un omicida ha spinto il ministro Michael Masutha a intervenire. Le polemiche avevano interessato soprattutto la giudice Thokozile Masipa, che, credendo alla versione di Pistorius (che ha raccontato di avere esploso i colpi di pistola attraverso la porta chiusa del bagno credendo che dentro ci fosse un ladro), lo ha condannato per omicidio colposo.

Il ministro Masutha ha rinviato il caso alla commissione di revisione competente, considerando l’uscita dal carcere di Pistorius “prematura e senza basi legali“. La famiglia di Pistorius si è detta “sconvolta e delusa” per questa decisione. La mamma di Reeva Steenkamp, Jane, aveva ovviamente detto il contrario: “Dieci mesi sono troppo pochi. Ciò che ha fatto a mia figlia è disgustoso: non lo si può far rientrare in società così in fretta!“.