Planetwin365.news

Rugby: Coppa del Mondo, Bergamasco dice Australia

Icona Autore Planetwin365.news
Icona tempo di lettura 6 minuti di lettura
Rugby: Coppa del Mondo, Bergamasco dice Australia

Sabato la finale Nuova Zelanda-Australia a Twickenham, stasera terzo posto Sudafrica-Argentina

Questa sera (ore 21) la finale per il terzo posto Sudafrica-Argentina allo stadio Olimpico di Londra, domani pomeriggio (ore 17) a Twickenham quella per il primo posto Nuova Zelanda-Australia. La Coppa del Mondo di rugby di Inghilterra 2015 è arrivata al suo epilogo. Gli All Blacks campioni del mondo in carica, vittoriosi per 20-18 sugli Springboks in semifinale, inseguono il loro terzo titolo iridato (non si sono mai imposti lontano da casa, vincendo le due finali giocate ad Auckland nel 1987 e nel 2011), così come i Wallabies (29-15 ai Pumas), che hanno un ruolino esattamente contrario, avendo vinto entrambi i titoli sempre lontano da casa (e, curiosamente, sempre a Twickenham, nel 1991 e nel 1999), perdendo la sola finale giocata in Australia (nel 2003 a Sydney con l’Inghilterra).

Come per le semifinali, abbiamo chiesto di introdurci a questo ultimo weekend iridato a Mauro Bergamasco, l’azzurro più longevo di sempre con i suoi 17 anni e 106 caps, che alla fine del torneo ha appeso gli scarpini al chiodo. “Credo che in finale siano arrivate le due migliori squadre, quelle che se la sono meritata di più. Sarà una giornata emozionante e particolare, speriamo che sia anche bel tempo. Nuova Zelanda indiscutibilmente negli ultimi 10 anni ha sempre mantenuto un livello altissimo in tutte le cometizioni, arrivando sempre pronta. Tatticamente ha mantenuto una strategia segreta nella prima parte della Coppa del Mondo e si è svelata piano piano dai quarti in poi. In finale dovranno superare un primo impatto che sarà molto emozionale, vista la posta in palio, per poter mettere in mostra il loro bel gioco. L’Australia che nel corso degli ultimi due anni è molto cambiata, ha stravolto il suo gioco: prima era abbastanza superficiale, ora è diventata più cinica. Nei diversi settori del gioco ha raggiunto un altissimo livello di specializzazione, è una squadra completa, dal gioco molto offensivo ma al tempo stesso molro organizzato in difesa. Difensivamente parlando si affronteranno due muri“.

Che partita sarà?Si possono dare diverse letture tattiche della partita che ci si aspetta, ma credo che entrambe cercheranno inizialmente di imporsi fisicamente per provare a sgretolare le difese avversarie. Si vedrà molto gioco tattico, si cercherà di destabilizzare le prime linee di difesa, Jerome Kaino, Richie McCaw e Kieran Red contro Michael Hooper, Scott Fardy e David Pocock, per poter andare a giocare nelle linee arretrate. Una delle chiavi sarà nel confronto fra i due reparti delle terze linee, punto di forza di tattico e tecnico do entrambe le squadre, quindi sarà molto importante il sostegno, principio fondamentale del rugby che permette di velocizzare il gioco e imporre un ritmo“.

E la finale per il terzo posto?Anche questa è una partita dal fascino particolare. Si chiude un percorso che ha visto le due squadre restare fuori dalla finale più grande per poco. Ma si affronteranno due squadre straordinarie. Il Sudafrica, dopo il clamoroso scivolone con il Giappone all’esordio, ha saputo ritrovarsi e ricompattarsi, arrivando fino in fonde. Come nessuno avrebbe pensato. Hanno fatto emergere orgoglio e tenacia, tipiche caratteristiche dei sudafricani. L’Argentina ormai non è più una sorpresa, è una conferma. Con una programmazione che guarda al futuro e con il cuore è arrivata lontano. Molti giocatori li conosco personalmente per averci giocato insieme o per averli affrontati nel campionato francese, gli esponenti delle ultime generazioni. Ed è sempre emozionante vedere con quanto orgoglio difendono i loro colori, così come è stato emozionante vedere come hanno giocato fino all’ultimo minuto con l’Australia e con quanta qualità! Come per le semifinali tifo sempre per loro… Il mio cuore d’altronde è latino. Il Sudafrica avrà tanta voglia di riscatto e finire nel migliore dei modi, un principio che li accompagna quando si presentano a ogni Coppa del Mondo“.

Su chi scommettere?Io per gioco con i miei amici rugbysti dell’associazione mondiale dei giocatori (IRPA), che ho incontrato poche sere fa a Londra, ho detto Australia di 3 punti. Non ne sono sicurissimo… E’ una finale al 50 e 50: sarà determinante se il lato cinico dei Wallabies si approfitterà nei pimi minuti della possibile emozione e dei neozelandesi, che potrebbero perdere un po’ di lucidità. All Blacks che comunque fin qui si sono dimostrati una schiacciasassi. Nella finale per il terzo posto sulla carta è favorito il Sudafrica. L’Argentina dovrà ritrovare delle energie dopo avere speso tantissimo con l’Australia. Solo così potrà pensare di fare uno scherzetto agli Springboks. Quindi direi favorito il Sudafrica, ma attenzione all’aura magica che potrebbe accompagnare questo match“.

Dal punto di vista delle formazioni, una sola novità complessiva in campo fra Nuova Zelanda e Australia nei XV che inizieranno la finale di sabato. Se il ct neozelandese Steve Hansen ha confermato in blocco i 23 utilizzati con il Sudafrica, il suo collega Michael Cheika ritrova il pilone Scott Sio, che dopo l’infortunio al gomito con la Scozia nei quarti aveva saltato la semifinale.

Nella finale per il terzo posto, ha cambiato il meno possibile il ct sudafricano Heyneke Meyer, che inserisce la seconda linea Victor Matfield (in campo nel finale con gli All Blacks) al posto di Lood de Jager e il mediano di mischia Ruan Pienaar al posto del capitano Fourie du Preez. Capitano tornerà così a essere proprio Matfield (38 anni e 120 caps), che dopo questa partita chiuderà la sua carriera internazionale (e che si trasferirà proprio in Premiership ai Northampton Saints. Meyer che sa già cosa significa preparare una finale così particolare: nel 1999 era nello staff dell’allora ct Nick Mallett quando il Sudafrica perse la semifinale con l’Australia ma poi riuscì a battere gli All Blacks (22-18) e a chiudere terzo.

Una lunga lista di indisponibili ha invece costretto il ct Daniel Hourcade a varare ben 9 cambi nella sua Argentina. Pesanti potrebbero rivelarsi le assenze di Juan Martin Hernandez, che nel ruolo di primo centro sarà rimpiazzato da Jeronimo de la Fuente, del tallonatore e capitano Agustin Creevy (al suo posto Julian Montoya) e dell’ala e metaman Juan Imhoff (con la maglia numero 11 ci sarà Horacio Agulla). Gradi di capitano affidati all’apertura Nicolas Sanzhez. Argentina che nella sua storia ha sconfitto il Sudafrica una sola volta: l’estate scorsa a Durban nel 4 Nazioni.

Schermata 2015-10-30 alle 11.26.42