Dopo gli arresti di Zurigo, Platini ha chiesto l’annullamento del congresso, minacciando di boicottarlo. La federazione inglese spinge per le dimissioni di Blatter: “Se non se ne va, non cambierà nulla”
L’aspetto più curioso della brutta storia di corruzione che in queste ore sta mettendo sottosopra il massimo organo di governo di governo del calcio mondiale è che il presidente Fifa Sepp Blatter – presidente uscente, almeno per ora – sta davvero riuscendo a “vendere lo scandalo come un successo”, come scrive stamattina Die Welt.
“Noi queste cose le abbiamo denunciate un anno fa, non c’è posto per questo nel calcio”, si legge nel comunicato diramato ieri sera dalla Fifa, al termine di una giornata frenetica iniziata all’alba con il blitz della polizia svizzera nell’hotel di Zurigo dove i massimi dirigenti dell’organismo sono riuniti per il congresso che dovrà eleggere il nuovo presidente. Congresso che a questo punto è a rischio, visto che la Uefa, per bocca del suo presidente Michel Platini – impegnato ieri a Varsavia per la finale di Europa League – ne ha chiesto ufficialmente il rinvio, arrivando perfino a minacciare di boicottarlo, qualora a Zurigo i lavori dovessero andare avanti. La Federazione inglese, invece, ha chiesto le dimissioni di Blatter: “Nessun cambiamento è possibile finché lui resta” ha detto il presidente Greg Dyke.
Ma il fronte anti Blatter non è così compatto. La Confederazione asiatica ha confermato la sua fiducia nel presidente uscente, auspicando che il congresso non venga rinviato. Voto che da calendario è in programma domani e al quale ancora non si sa l’Italia parteciperà e prendendo quale posizione. Ieri da via Allegri nessuno si è fatto sentire. Silenzio del presidente Tavecchio, che si è limitato a far sapere che oggi verrà resa nota la posizione italiana riguardo al voto Fifa.
Ma a mettere pressione perché si faccia pulizia ci sono anche i grandi sponsor, quali Coca Cola e Visa, che minacciano di rescindere i ricchi contratti.