Il Mane Garrincha di Brasilia, costato 490 milioni di Euro, ospiterà anche tre uffici dello stato federale
Per ristrutturarlo e portarlo ad una capacità di 70.064 posti dai 42.200 originari ci sono voluti ben 490 milioni di Euro. Oggi nonostante l’ingente spesa, allo Stadio Mane Garrincha di Brasilia, il secondo impianto più costoso della storia dopo Wembley, non si sentono più i cori dei tifosi ma solo il rumore dei motori, il battere dei tasti dei computer, lo squillare dei telefoni e le voci dei funzionari di governo. Per ammortizzare i costi dell’impianto, i cui lavori di ammodernamento sono terminati in occasione degli ultimi Mondiali, la struttura è stata infatti convertita in un deposito per autobus e le sale interne attualmente ospitano uffici per il segretariato dello Sport, per lo Sviluppo Economico e Sostenibile e per lo Sviluppo Umano e Sociale. Il governo dello Stato Federale ha così deciso di ammortizzare gli elevati costi di gestione e ora in molti si chiedono per quale motivo si sia deciso di spendere cifre faraoniche su questa autentica cattedrale nel deserto, considerando che le squadre locali non generano un afflusso superiore ai 5000 tifosi per partita. La presenza massima di tifosi si è registrata in occasione di Camerun-Brasile del 23 giugno scorso (69.112), mentre prima della ristrutturazione il record di spettatori era di 51.200, registrati il 20 dicembre 1998, quando il Gama s’impose sul Londrina per 3-0 nella finale di Serie B. Un vero spreco Mondiale che ha generato diverse polemiche nello stato sudamericano dando motivo all’opposizione di aumentare dubbi sulla liceità delle scelte di Dilma Roussef e del suo partito.