Il difensore non ha richiesto le controanalisi, ma ha affermato di non essere a conoscenza della composizione del bruciatore di grassi in cui era contenuta la sostanza vietata
La Uefa ha fermato Mamadou Sakho per 30 giorni perché il giocatore è risultato positivo al test antidoping dello scorso 17 marzo, dopo il match di Europa League col Manchester United. Il Liverpool ha sospeso il difensore aspettando la decisione finale dopo il procedimento disciplinare aperto nei confronti del francese di origine senegalese. A far scattare la positività sarebbe stato un bruciatore di grassi corporei nella cui composizione era presente anche una sostanza vietata. Sakho ha affermato di non essere stato a conoscenza della composizione della bevanda assunta, ma ha scelto di non richiedere le controanalisi e per questo motivo è stato sospeso provvisoriamente per un mese. Ma la stangata potrebbe essere più pesante. Il caso è molto simile a quello di Kolo Touré nel 2011, fermato per sei mesi: anch’egli risultò positivo al test antidoping dopo l’assunzione di un bruciatore di grassi e affermò di non essere stato a conoscenza della sua composizione.
