L’allenatore argentino – atteso per domani a Roma – annuncia con una lettera nella notte di voler rinunciare alla panchina della Lazio. Rabbia del patron Lotito che promette di far causa al “pazzo” Bielsa

In nomen omen, dicevano i latini. E se Marcelo Bielsa è stato affibbiato il soprannome di “El Loco” – ovvero il pazzo – un motivo ci sarà. Una missiva inviata nella notte al patron Claudio Lotito ha reso pubblica l’intenzione dell’allenatore di fare dietro front rispetto all’incarico di allenatore della Lazio. Già nei giorni scorsi si erano alzati rumours sul ritardo dell’arrivo nella capitale del tecnico argentino e del suo staff, dapprima motivati con ragioni di tipo burocratico. Quando tutte le questioni amministrative sembravano risolte e si attendeva Bielsa per domani, come aveva annunciato la stessa società biancoceleste, nella notte è arrivato l’incredibile cambio di idea del mister. “Non posso più allenare la Lazio” avrebbe scritto nella lettera recapitata a Formello. Ovviamente Lotito è andato su tutte le furie, come  confermato dal suo entourage, e pochi minuti fa è stato diramato un comunicato ufficiale sull’accaduto. “Prendiamo atto con stupore delle dimissioni del Sig. Marcelo Bielsa, anche a nome dei suoi collaboratori, in palese violazione degli impegni assunti con i contratti sottoscritti la settimana scorsa e regolarmente depositati presso la Lega e la FIGC con i relativi adempimenti previsti. La Società si riserva ogni azione a tutela dei propri diritti. Affida la conduzione della squadra nel ritiro preparatorio al Sig. Simone Inzaghi“.

Sarebbe pronta quindi la controrisposta legale della Lazio contro Bielsa per inadempimento del contratto: è la seconda causa che riguarda la panchina laziale dopo Petkovic. Ci si chiede se dietro questo repentino ripensamento non ci sia la stuzzicante proposta di allenare la Seleccion argentina, dopo che si è liberato il posto del furibondo Tata Martino per la scarsa adesione di giocatori al ritiro pre-olimpico. Dopo tante chiacchiere intorno al nuovo allenatore biancoceleste con i nomi di Prandelli, Sampaoli e infine del “Loco” – che aveva firmato un contratto cautelare – la scelta di Simone Inzaghi già destinato alla Salernitana assume i contorni di una soluzione tappabuchi.