I 5 gol più belli di Olivier Giroud

Se anche tu sei diventato uno di quegli uomini che accompagna il piatto alla lavastoviglie urlando “si è girato di nuovo Giroud”, mentre tua moglie ti guarda alzando gli occhi al cielo, congratulazioni: sei dei nostri! E in attesa della prossima rete del centravanti francese, perché non gustarci nuovamente i suoi 5 gol più belli segnati in carriera? Lo promettiamo (o forse non resisteremo alla tentazione), soprattutto per i tifosi nerazzurri, non inseriremo quelli che già sono storia degli ultimi derby.

#1 IL RE SCORPIONE: Poteva mancare in questa classifica un gol capace di vincere il Premio Puskas? Ovviamente no: contro il Crystal Palace, quando ancora Giroud indossava la maglia dell’Arsenal nel 2017, è andato in scena quello che è e sarà (ma magari no) il suo gol più bello di sempre. I Gunners conducono una transizione rapida in contropiede, isolando Sanchez sulla sinistra; il cileno scodella un pallone in area su cui però Giroud non può arrivare, forse si è mosso con un pochino troppo anticipo. Impensabile però per lui rinunciare al tentativo di segnare: e allora, in caduta va a colpire il pallone con il tacco, spedendolo all’incrocio dopo un bacio alla traversa. Gol semplicemente senza senso.

#2 SE CE NE SONO ANCORA, POSSO DRIBBLARE ANCHE LORO: contro il Southampton, in FA CUP, Giroud ha dimostrato di essere anche un giocatore estremamente tecnico, lontano anni luce da un mero finalizzatore. Un lancio lungo dal centrocampo viene arpionato in qualche modo da Eden Hazard, che però scivola sul manto erboso scivoloso, perdendo apparentemente il controllo del pallone. Giroud interviene con decisione sradicandolo dalla disponibilità del difensore e esibendosi in un triplo dribbling con finta annessa capace di mandare in bambola due difensori e il portiere. A questo punto, in caduta, riesce a toccare la sfera con la punta del destro, segnando uno dei gol più belli di sempre della competizione.

#3 QUESTA NON E’ UNA GAMBA, MA UN FUCILE: anche con la Nazionale francese, Giroud non si è mai fatto pregare: spesso è stato accusato di segnare meno di quanto dovrebbe fare una prima punta titolare, ma a lui non è mai importato troppo e ha continuato a buttarla dentro con regolarità. In un incontro valevole per le qualificazioni ai Mondiali del 2018 contro la Svezia, lo Sparviero si è ritrovato in una zona a lui non troppo congeniale: isolato sul vertice sinistro dell’area di rigore. Quando però un pallone vagante gli è piombato addosso, non ci ha pensato due volte: ha aggiustato la sfera con il sinistro, alzandola il tanto che bastava per poi sparare un siluro atomico contro la porta avversaria. Palla all’incrocio, eurogol e ringraziamento al difensore avversario per non aver sporcato la traiettoria: anche perché probabilmente ci avrebbe rimesso la testa.

#4 E POI DICONO CHE E’ SOLO UN GIOCO: a causa delle normative Covid, solo pochi fortunati hanno avuto la fortuna di poter godere di questa meraviglia segnata al Wanda Metropolitano dal Chelsea contro l’Atletico Madrid di Simeone. La gara è tatticamente bloccata, capita spesso quando si gioca contro il Cholo e dunque serve un episodio capace di sparigliare le carte in tavola. Un pallone disgraziato riesce a filtrare in area e un doppio rimpallo lo fa impennare verso l’alto. Con la sua stazza, Giroud potrebbe riuscire a proteggerlo e a stopparlo di petto, in attesa di rinforzi, tuttavia l’attaccante francese ha altri piani per quel pallone: impattarlo in pieno in rovesciata ad altezza folle, consegnando vittoria e qualificazione ai quarti di finale al suo Chelsea. Mamma che gol!

#5: CALCIATORI PANINI: il più recente, ma al tempo stesso uno di quelli con il coefficiente di difficoltà più alto. Contro il Bologna, poche settimane fa, il Milan sta conducendo per 1 a 0 la partita, quando Rafa Leao intercetta un passaggio sbagliato della retroguardia felsinea. Il portoghese intinge il destro nella tavolozza e pennella una palla magica che taglia fuori Medel, costringendo Giroud all’acrobazia. Oliviero si allunga il tanto che basta per sporcare il pallone e indirizzarlo là, dove il portiere non può arrivare. Ci avessimo provato noi, saremmo ancora sul lettino dell’ortopedia.