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Rugby: 4 Nazioni, Australia-All Blacks per il titolo

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Terza e ultima giornata del torneo: a Sydney si decide tutto, Sudafrica-Argentina per il prestigio

Tutto in una partita per Australia e Nuova Zelanda, che domani mattina a Sydney (ore 12.05) si affronteranno nel match che aprirà la terza e ultima giornata del 4 Nazioni, il Rugby Championship, quest’anno giocato con un format e un calendario ridottissimi in vista della Coppa del Mondo di settembre. Match che metterà di fronte le squadre che condividono la vetta della classifica con 9 punti, ma con i Wallabies che hanno un piccolissimo vantaggio (+1) nella differenza punti: un pareggio, quindi, consegnerebbe il trionfo alla squadra di coach Michael Cheika.

Nelle prime due giornate, l’Australia ha sconfitto per 24-20 il Sudafrica a Brisbane e per 34-9 l’Argentina a Mendoza; gli All Blacks hanno piegato per 39-18 i Pumas a Christchurch e sono poi passati per 272-0 a Johannesburg con gli Springboks. Nelle ultime sfide giocate non c’è mai stata una vittoria dei Wallabies: l’ultima affermazione è datata 2011, nel famoso 25-20 che regalò agli australiani il titolo (nell’ultimo Tri-Nations prima dell’ingresso dell’Argentina) e che mise paura agli All Blacks poche settimane prima dell’esordio nella Coppa del Mondo di casa, poi però vinta, dopo avere piegato i canguri per 20-6 nella semifinale di Auckland. A guardare il calendario della prossima rassegna iridata (al via a settembre in Inghilterra) le due squadre potrebbe incrociarsi di nuovo nel penultimo atto. Lungo questa striscia di dieci match, sono però due i pareggi: il 12-12 di Sydney nel 2014 e il 18-18 di Brisbane nel 2012.

Fra gli All Blacks, il capitano Richie McCaw toccherà quota 141 cap e aggancerà il primatista assoluto, l’irlandese Brian O’Driscoll. Debutto invece per la ventiquattrenne ala Nehe Milner-Skudder. Per la prima volta quyest’anno torna a giocare in nazionale Julian Savea, all’altra ala. Rispetto al Sudafrica, tornano anche Dan Carter all’apertura, Sonny Bill Williams primo centro, Jerome Kaino in terza e Luke Romano in seconda linea. Rispetto alla vittoria di Mendoza, Cheika ha rivoluazionato il suo XV: la novità più attesa è rappresentata dall’utilizzo in contemporanea per la prima volta di Michael Hooper e David Pocock in terza linea, mentre per il pilone Scott Sio, dopo un paio di presenze collezionate dalla panchina, sarà l’esordio dal primo minuto. Torna dopo l’infortunio Matt Giteau, che giocherà centro con Tevita Kuridrani, l’autore della meta della vittoria a tempo scaduto con il Sudafrica nella prima giornata.

A Durban (ore 17.05), invece, Sudafrica e Argentina non hanno altro da giocarsi se non il prestigio. A livello individuale, invece, tanti giocatori avranno una delle ultime possibilità per provare a convincere gli allenattori, ormai sempre più vicini al momento dell’ufficializzazione delle liste dei 31 da convocare per la Coppa del Mondo. Pumas che nelle 19 partite giocate con gli Springboks non hanno mai vinto. Il ct argentino Daniel Hourcade decide così di affidarsi per la prima volta in questo torneo al genio di Juan Martin Hernandez all’apertura, visto che Nicolas Sanchez, il titolare, sarà tenuto a riposo. Undici in tutto i cambi, con Juan Imhoff all’ala unico superstite fra i trequarti rispetto alla sconfitta con l’Australia, mentre fra gli avanti spicca in seconda linea l’impiego contemporaneo dei giovani Guido Petti e Tomas Lavanini. Sull’altro fronte, ormai a quasi un anno dal terribile infortunio ai legamenti (a novembre in Galles), il centro Jean de Villiers prosegue nel suo percorso: domani giocherà dal primo minuto per la prima volta e sarà anche il capitano del Sudafrica. Il ct Heineke Meyer ha deciso anche di riproporre Pieter-Steph du Toit e Siya Kolisi, assenti in nazionale dal 2013.

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