Il ct dell’Argentina ha rassegnato le dimissioni dopo che solo 9 giocatori si sono presentati nel ritiro pre-olimpico. I club hanno il diritto di porre il veto ai propri tesserati e l’Albiceleste potrebbe non riuscire ad avere una rosa sufficiente per Rio

Non è un gran bel periodo per la Seleccion argentina. Prima la pesante sconfitta ai rigori, la terza consecutiva in una finale internazionale. Quasi contestualmente è arrivato l’annuncio shock del capitano Leo Messi che, stanco delle continue delusioni con la sua nazionale, ha deciso di lasciare la maglia albiceleste. Ora sembra che un’altra clamorosa tegola arrivi sulla testa della Federazione Argentina, che rischia di non presentarsi alle prossime Olimpiadi di Rio. Dei 35 pre-convocati convocati dal ct argentino Martino solo 9 hanno dato la disponibilità a partecipare al torneo calcistico dei giochi iridati, il cui inizio è fissato il prossimo 4 agosto. Non si tratta di mancata volontà dei calciatori, quanto del veto posto dai club in cui militano. Le Olimpiadi non sono infatti incluse nelle date previste dalla FIFA e pertanto da regolamento le società hanno il potere di vietare la partenza dei tesserati. Il furibondo Tata Martino ha annullato il ritiro della nazionale e ha presentato le dimissioni. Al di là del caos sulla panchina argentina, il presidente del comitato olimpico ha esternato tutto il suo sconcerto. La rosa olimpica prevede infatti 18 giocatori under23 (con la possibilità di tre fuoriquota) e 4 riserve per il campionato di calcio e il posto dell’Argentina rischia seriamente di restare vuoto: “C’è il 50% di possibilità di non andare in Brasile”, aveva avvertito Gerardo Werthein, prima di conoscere la decisione dell’allenatore. “Il calcio è un settore molto importante per tutto il paese ed è una vergogna che oggi non ci sia una squadra per presentarci all’Olimpiade“.
Ma anche il quattro volte Pallone d’oro sta proseguendo il suo momento nero. Messi e il padre Jorge Horacio sono stati condannati oggi dal tribunale di Barcellona a 21 mesi di detenzione per frode fiscale. Il giocatore blaugrana avrebbe evaso oltre 4 milioni di euro, aggirando la tassazione sui propri diritti di immagine dal 2007 al 2009. Ma il campione non varcherà la soglia del carcere – in quanto la pena è inferiore a 24 mesi: per lui ed il genitore è prevista la possibilità di ricorrere in appello.