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La Juventus è campione d’Italia, Vidal mette la firma sul 4° scudetto

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Battuta la Sampdoria a Marassi, la matematica consegna il tricolore ai bianconeri con 4 giornate d’anticipo

La Juventus si laurea campione d’Italia con quattro giornate d’anticipo. E’ il 31esimo tricolore per l’albo ufficiale, il 33esimo per la metà bianconera di Torino che si dimentica di Calciopoli. Ma soprattutto è il quarto scudetto di fila, solo negli anni 30 si era fatto meglio di così con ben cinque titoli tra il 1930 e il 1935. La festa a Marassi, dopo l’1-0 alla Sampdoria, è stata piuttosto contenuta, perché la trasferta era vietata ai tifosi juventini. L’abitudine ha fatto il resto. Il più festeggiato è stato Allegri, capace di far cambiare idea agli scettici del dopo-Conte. La firma sul primo scudetto del tecnico toscano l’ha messa Vidal, in gol contro i blucerchiati. Il cileno alla mezz’ora stacca benissimo di testa sugli sviluppi di un cross dalla destra di Lichtsteiner, pescando il secondo palo e battendo un incolpevole Viviano. I bianconeri gestiscono poi la gara, pensando anche un po’ alla sfida con il Real. Il primo match ball è bastato per far arrivare la matematica in un campionato che ha avuto un solo padrone da gennaio in poi, quando la Roma ha mollato.

Allegri è entusiasta: “Vincere quattro scudetti di fila non è cosa da poco. Vincere due scudetti in due piazze diverse è una cosa che mi rende orgoglioso. Sono felice perchè abbiamo vinto il campionato con una prestazione tecnica molto buona. C’è ancora da migliorare, anche nei singoli, per rendere migliori le prospettive europee. Siamo stati in testa dall’inizio, era normale crederci. Passaggi a vuoto possono capitare, ma gli equilibri non sono stati minati. Non è che se pareggi cambi le tue caratteristiche. Forse a Napoli non giocammo benissimo e venivamo dal pari con l’Inter, ma abbiamo dato una risposta di carattere importante. Con il Real dovremo essere più bravi, non dovremo concedere niente e fare bene in palleggio. Il passaggio è su 180 minuti, ci vuole la consapevolezza di poter andare in finale“. Quello sì che sarebbe da festeggiare.