Dopo le proteste per il caro biglietti, un comunicato della società annuncia il congelamento dei prezzi e chiede scusa per “disagi creati”
A Liverpool vincono i tifosi, almeno per il momento. Nella settimana in cui le tifoserie di mezza Europa protestano contro le politiche societarie sui prezzi dei biglietti – da Anfield al Calderon, passando per Stoccarda – a Liverpool i risultati si vedono subito: ieri un comunicato del club ha annunciato il congelamento degli aumenti del prezzo dei biglietti, che avrebbe portato a 77 sterline il costo di un tagliando per la tribuna centrale di Anfield, peraltro ampliata dai lavori eseguiti in estate.
Una cifra ritenuta inaccettabile dai tifosi, che hanno reagito abbandonando lo stadio al minuto numero 77 della gara contro il Sunderland, con la squadra avanti 2-0. Lasciati soli, i Reds sono stati rimontati fino al 2-2. La questione è arrivata fino al Primo Ministro David Cameron, che ha commentato: “Abbiamo un problema se alcune squadre e alcuni club alzano i prezzi molto rapidamente ogni anno, anche se gran parte del denaro arriva loro in realtà da sponsorizzazioni o altre fonti. Guardo con molta attenzione alla vicenda”. Ieri il passo indietro del Liverpool: “Il prezzo dei biglietti sarà adeguato in modo da risultare a zero la crescita dei ricavi da biglietteria su base like-for-like”.
Seguiva una lunga nota in cui l’azionista di maggioranza John W. Henry, il chairman Tom Werner e il presidente Mike Gordon aggiungono: “È stata una settimana tumultuosa. A nome di tutto il Fenway Sports Group e del Liverpool Football Club, vorremmo chiedere scusa per i disagi creati dal nostro piano prezzi per la stagione 2016-17″.
