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Pistorius: torna ai domiciliari e farà ricorso alla Corte costituzionale

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Il prossimo 18 aprile il tribunale dovrà emettere la nuova condanna, ma prima i suoi legali tenteranno l’ultima carta

Ricorso alla Corte costituzione e nel frattempo ritorno agli arresti domiciliari. Per Oscar Pistorius inizia a delinearsi il percorso che dovrà portarlo al decisivo giorno del 18 aprile, quando il tribunale di Pretoria dovrà rimodulare la pena da infliggere all’ex campione paralimpico sudafricano per l’omicidio della fidanzata Reeva Steenkamp.

Inizialmente condannato a 5 anni per omicidio semplice, e spedito ai dorati domiciliari nella villa dello zio Arnold a Pretoria dopo appena 10 mesi di carcere, Pistorius e i suoi legali hanno subito un durissimo colpo davanti ai giudici della Corte suprema di Bloemfontein, che hanno definito quella pena frutto di un “errore giudiziario“, perché comminata sulla base di un capo di imputazione sbagliato, stabilendo che l’ex atleta dovrà essere giudicato per omicidio volontario. Per il quale la pena va da un minimo di 15 anni fino all’ergastolo. Oggi Pistorius si è presentato al tribunale di Pretoria per l’udienza, durante la quale il suo avvocato Barry Roux ha annunciato il ricorso alla Corte costituzionale.

Proprio per via di questo rinvio, a Pistorius è stata concessa anche la libertà su cauzione. Uno spazio di tempo necessario (15 giorni) per permettere alla sua difesa di presentarsi davanti alla Corte costituzionale, la massima carica giudiziaria in Sudafrica, dove non esiste la Cassazione: la linea difensiva punterà sui diritti costituzionali non rispettati durante i quasi 2 anni di processi. Corte costituzionale che a sua volta ha la possibilità di rifiutarsi di ascoltare il caso. Se, invece, si aprisse un nuovo dibattimento, bisognerà attendere anche un nuovo verdetto. Per questo motivo accusa e difesa hanno deciso di posticipare fino al 18 aprile 2016 la nuova (e presumibilmente ultima) apparizione in tribunale.

Pistorius ha ottenuto nel frattempo la libertà su cauzione per una somma vicina ai 600 euro. Potrà uscire con un braccialetto elettronico tra le 7 e mezzogiorno e solo in un raggio di 20 km dalla casa dello zio. Per qualsiasi altra necessità dovrà richiedere un permesso particolare. Il p.m. Gerrie Nel ha considerato Pistorius un soggetto a rischio fuga, citando come possibile destinazione proprio l’Italia, dove l’atleta si allenava in passato, e il tribunale di Pretoria ha così imposto che gli venga sottratto il passaporto. Nel fascicolo presentato dalla difesa al giudice Aubrey Ledwaba alla voce occupazione risulta: corso di diritto a distanza presso la London School of Economics.