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Uso illecito del Logo: PSG contro cantante M.I.A.

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Credits: Image Craft/Shutterstock

I dirigenti parigini accusano l’artista per aver indossato una maglia del club nel video di “Borders” canzone di denuncia sulla tratta dei rifugiati

Il PSG non ha preso propriamente benissimo l’uso improprio del logo del club da parte di M.I.A., soprannome di Mathangi “Maya” Arulpragasam, cantante britannica di origine Tamil. Nel video di Borders, canzone della rapper britannica nella quale viene messa in evidenza la situazione critica dei migranti, è possibile vedere la Arulpragasam indossare una maglietta replica del PSG con lo sponsor cambiato da Fly Emirates in Fly Pirates. Un attacco giudicato ingiustificato da parte della dirigenza del club detentore del titolo della Ligue 1 che ha deciso di rispondere, per la verità dopo qualche mese (il video è uscito a novembre dello scorso anno), inviando al manager di M.I.A. una lettera di protesta per l’accaduto. I vertici della società francese non avrebbero infatti apprezzato l’associazione della propria squadra con la denuncia delle difficili condizioni di vita dei migranti e soprattutto non avrebbero preso propriamente bene l’inopportuno cambio di lettere sullo sponsor della maglia.

Abbiamo avuto la spiacevole sorpresa di vedere la cantante apparire due volte sullo schermo con la maglia ufficiale della nostra squadra e con il logo del Paris Saint-Germain in bella mostra insieme ai marchi dei nostri sponsor Nike e QNB ed Emirates e in cui lo slogan ‘Fly Emirates’ si è trasformato in ‘Fly Pirates’. (…)La cantante ha anche pubblicato su un account online una foto con il testo della sua canzone di denuncia per il trattamento e le condizioni di vita dei rifugiati che attraversano il Mediterraneo verso l’Europa. Più che essere sorpresi, non riusciamo davvero a capire perché veniamo associati ad una tale situazione attraverso il nostro logo e la maglia ufficiale della squadra. (…) Questa associazione è ancora più difficile da comprendere dal momento che nessuna delle nostre attività né delle nostre preoccupazioni quotidiane suggerisce che noi abbiamo un qualche tipo di rapporto con i problemi sollevati da M.I.A. Riteniamo che l’uso del nostro marchio e della nostra immagine in un video di denuncia del trattamento dei rifugiati sia una fonte di discredito per il nostro club e che vada contro la nostra politica di comunicazione“. Per sommi capi è questo il contenuto della diffida che il club parigino avrebbe indirizzato alla cantante britannica. Nel quadro di questo scambio di vedute, al momento solo epistolare ma non si esclude che presto tutta quanta la questione venga trasposta sul piano giuridico, il PSG ha desiderato ricordare il suo impegno concreto a suffragio dell’emergenza migranti: “Nel contesto della crisi dei migranti, la Fondazione PSG ha fatto una donazione di un milione di euro il 9 settembre 2015 al Secours Populaire e all’UNHCR (Agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite)”. Scelte di marketing in ogni caso davvero singolari da parte di M.I.A., forse lo stesso entourage della cantante avrà suggerito d’indossare la maglia del PSG sapendo di agitare un vespaio, la pubblicità del resto è tutto nel mondo della musica: bene o male, purché se ne parli…