Bartomeu, Laporta, Benedito e Freixa si sfidano a colpi di voti, fra promesse di mercato e operazioni da definire. Il presidente uscente punta alla riconferma, ma Laporta è in pole
Cinque settimane dopo la convocazione delle elezioni, i soci del Barcellona sono pronti a eleggere oggi il loro quarantunesimo presidente. Lo faranno al termine di una settimana piena di tensioni e accuse. A sfidare il presidente uscente Josep Maria Bartomeu, sono il favoritissimo Joan Laporta, Toni Freixa e Agustì Benedito. Bartomeu rappresenta la via della continuità rispetto al progetto iniziato nel 2010, quando era vice di Sandro Rosell. Quando questi si dimise nel gennaio 2014, il suo braccio destro fu pronto a prendersi la responsabilità del club facendosi carico anche di decisioni coraggiose, come il licenziamento del ds Zubizarreta, e riportare la calma nel momento delicatissimo del conflitto Messi-Luis Enrique dello scorso gennaio.
Il favorito, però, è Joan Laporta, che ha fondato la sua campagna elettorale su quattro pilastri storici del Barcellona (il sostegno di Cruijff, la forte identificazione con la Catalogna e poi la Masia e la collaborazione con l’Unicef) e ha voluto nel suo staff una serie di ex calciatori (Abidal, Esteller, Albertini e Grimau). Nel dibattito all’americana di martedì scorso ha attaccato Bartomeu per il caso Neymar, che ha bloccato il mercato blaugrana nelle ultime 2 sessioni, ma se l’è presa anche con Freixa, tacciandolo di essere “il sottomarino di Bartomeu”. Ma nel dibattito si è fatto sentire anche Agustì Benedito, che se l’è presa con la precedente gestione del club per aver puntato sul Qatar come main sponsor, “un paese che finanzia lo Stato Islamico”. Di certo c’è che l’esito delle elezioni aprirà una nuova fase e sarà determinante per le strategie e gli scenari di mercato dei campioni d’Europa.
