Brutta tegola per Guardiola in vista della doppia sfida dei quarti con i portoghesi: l’attaccante olandese difficilmente sarà in campo martedì a Monaco ed è a rischio anche per il ritorno a Lisbona
Pessime notizie in casa Bayern Monaco in vista dell’andata dei quarti di finale di Champions League, in programma martedì prossimo all’Allianz Arena contro i portoghesi del Benfica: Arjen Robben con ogni probabilità sarà costretto a saltare la sfida per infortunio e la sua presenza è in forte dubbio anche per la gara di ritorno del 13 aprile a Lisbona. L’ennesimo guaio fisico di una stagione tormentata per l’olandese, che costringerà Guardiola a rivedere nuovamente i suoi piani.
Tutto è cominciato alla vigilia della sfida con la Juventus, quando Robben era stato escluso dalla lista dei convocati, ufficialmente per un attacco influenzale. “Si deve fermare qualche giorno”, aveva detto il direttore sportivo Matthias Sammer, senza scendere nei dettagli. Solo che quei giorni sono diventati 2 settimane: da allora in campo non l’ha più visto nessuno, Robben si è limitato a lavorare a parte, ha saltato l’ultima gara di Bundesliga prima della sosta ed è stato costretto a rinunciare alla nazionale. Sulle sue reali condizioni, però, resta un certo mistero. Si tratta davvero soltanto del generico “problema agli adduttori” di cui parlano (non ufficialmente) al Bayern o di qualcosa di più serio? Voci di corridoio parlano di strappo o addirittura di rottura delle fibre muscolari, ma il club non si è ancora espresso ufficialmente su quello che ormai sta diventando un giallo. Di certo c’è soltanto che a questo punto è altamente improbabile che Robben possa essere in campo martedì prossimo e che in forte rischio c’è anche la sfida di ritorno a Lisbona. L’ultima apparizione dell’olandese con la maglia del Bayern risale al 5 marzo, quando è sceso in campo a Dortmund nello 0-0 contro il Borussia. Da allora, più nulla. In compenso, il padre del giocatore ha assicurato alla tv olandese NOS che “Arjen si allenerà di nuovo la prossima settimana”. Il che non fa che infittire il mistero.
