A Salonicco i greci, riusciti a qualificarsi nella massima competizione europea nonostante le pesanti squalifiche inflitte, ospitano gli elvetici amareggiati dal pessimo debutto nella Super League
Il martedì del secondo turno di qualificazione alla Champions League ci regala subito una sfida dall’alto contenuto adrenalinico. Allo stadio Toumba di Salonicco si gioca l’andata di Paok – Basilea, sfida tra due delle quattro squadre che non hanno vinto il loro rispettivo campionato. Sia i greci sia gli svizzeri, infatti, hanno terminato la scorsa stagione al secondo posto, ma per i padroni di casa questa sfida ha quasi del miracoloso. Dopo i fatti dello scorso 11 marzo, quando in occasione del big match tra Paok e Aek, sul risultato di 0 a 0 e dopo un goal annullato ai bianconeri, il Presidente Ivan Savvidis entrò sul rettangolo verde armato di pistola e minacciando arbitro ed avversari, tutti si aspettavano la mano pesante della Federazione greca e dei massimi organismi sportivi continentali. Ed invece, il Paok, nonostante la sconfitta a tavolino, le squalifiche (il Presidente è stato inibito per 3 anni) e i tre punti in meno in classifica, è riuscito ugualmente a giocarsi la possibilità di accedere al tabellone principale della Champions. Per il Basilea, invece, il discorso è diverso. I 15 punti di distacco dallo Young Boys nell’ultima edizione del massimo campionato elvetico dimostrano che i rossoblu sono molto distanti dai fasti degli anni d’oro.
Il Paok, allenato da Razvan Lucescu, figlio del tecnico Mircea, arriva a questa sfida dopo una serie di amichevole internazionali dall’esito non sempre convincente. Le cinque partite disputate nel mese di luglio hanno portato in dote 2 vittorie (2-1 in trasferta sia allo Steaua Bucarest sia al De Graafschap), 2 sconfitte (2-1 contro il Nordsjaelland tra le mura amiche e 3-1 in trasferta contro il Royal Antwerp) ed un pareggio (1-1 contro il Gent). Insomma, le indicazioni fornite dai bianconeri sono davvero contrastanti. Con ogni probabilità il tecnico rumeno dovrebbe puntare sul 4-2-3-1. Il terminale offensivo è Aleksandar Prijovic, attaccante svizzero di chiare origini serbe. Il numero 9 bianconero, cresciuto nel San Gallo e nelle giovanili del Parma, è un attaccante molto fisico (192 cm x 88 kg) che nell’ultima annata ha collezionato 39 presenze e 27 reti, vivendo di fatto la sua miglior stagione. Attenzione anche al trentaduenne terzino destro brasiliano Leonardo De Matos. Lo scorso anno, il suo piede destro ha regalato 7 goal e 8 assist. Tra le fila dei greci troviamo anche delle vecchie conoscenze del campionato italiano come Omar El Kaddouri (Brescia, Torino, Napoli, Empoli), Jose Angel (Padova, Bologna e Verona) ed il portiere Zelijko Brkic (Siena, Udinese, Cagliari e Carpi). Anche lo staff tecnico di Lucescu parla italiano, perché sono ben 3 i collaboratori tecnici dell’ex tecnico della Nazionale romena che provengono dal nostro Paese.
Se le indicazioni fornite dai greci nei loro “friendly match” non sono state buone, quelle che arrivano dagli svizzeri sono decisamente peggiori. Prima dell’esordio negativo in campionato con il San Gallo, dove ha perso tra le mura amiche per 1-2, la formazione di Raphael Wicky ha ottenuto tre sconfitte brucianti (2-1 contro il Wolverampthon; 4-1 contro l’Aarau e 5-0 contro il Feyenoord). 13 goal subiti e 4 realizzati sono indice di bassa pressione e temporali.
