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I 5 marcatori più improbabili che hanno deciso il derby di Milano

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Credits AC Milan.com

Dieci minuti prima del derby sto lì con la testa china sul pc, il mio cervello mi ripete che Lautaro Martinez marcatore a quota 2.00 è impossibile da non prendere. Poi c’è il tasto di conferma da spingere, ogni volta è come la prima: un lieve tremore al dito e sono pronto. Adesso ci sono, adesso mi fiondo sul divano, adesso vado a vincere questi 10 euro.

C’è chi leggendo queste righe potrà riconoscere la celebre intro a Italia-Ghana del 2006 e chi invece assocerà queste parole ad una storia realmente accaduta. Peccato però che pronosticare il marcatore di un derby non sia mai facile, tanto poi a volte a buttare la palla in rete è l’uomo meno probabile, quello impronosticabile, come è successo a questi 5 eroi per caso.

#1: LE CAPRIOLE DI JOEL OBI: Guardando gli highlights di questo squallido derby terminato 1 a 1, è impossibile non provare i brividi, soprattutto pensando al livello a cui oggi Milan ed Inter si sono assestate. Ma tant’è: i rossoneri di Pippo Inzaghi erano passati in vantaggio con una perla di Jeremy Menez e a metà del secondo tempo l’Inter iniziava a trovarsi con l’acqua alla gola. Dalla destra Nagatomo fa partire un cross senza infamia né lode, che un orrendo tocco di Cristian Zapata apparecchia per Obi. Il nigeriano resiste alla temibile (sì, è ironico) pressione di un Essien già in pensione e batte Diego Lopez con un sinistro chirurgico, con tanto di capriole annesse all’esultanza. Manco a dirlo: pareggio inutile per entrambe le squadre.

#2: EL GALGO SCHELOTTO: Quando il buon Dio distribuiva bellezza e capacità di portare i capelli lunghi, Schelotto probabilmente era in bagno. Si trovò invece in posizione perfetta per entrare nella storia in un altro derby terminato 1 a 1, sempre con l’Inter costretta ad inseguire. Lo sviluppo dell’azione è grottesco: Ricky Alvarez batte un fallo laterale da posizione innocua, Yuto Nagatomo punta, disorienta Nocerino e pennella un cioccolatino sulla testa di Schelotto, che salta libero in mezzo all’asfissiante (sì, ancora ironia) marcatura di Mexes e De Sciglio. Indovinate? Altro pareggio inutile.

#3: IL SINDACO KALADZE: Un derby giocato venerdì alle 18, chiaro come il sole che sarebbe finito in maniera rocambolesca. Eppure stiamo a raccontare di un gol davvero bello, capace di regalare 3 punti d’oro al Milan nella stagione 2005/2006. Una punizione insidiosa viene ribattuta bene dalla difesa nerazzurra; la sfera finisce sui piedi del professor Seedorf, che la scodella altissima alla sperindio, tentando di trovare i talentuosi attaccanti rossoneri. A quella latitudine inusuale c’è però uno che il talento e la tecnica non le ha conosciute mai, prediligendo applicazione forsennata e trebbiate sulle tibie. Incurante di tutto ciò, Kakha Kaladze stoppa il lob con il petto come il miglior Shevchenko e spara uno scaldabagno di controbalzo con il sinistro all’incrocio dei pali: gol bellissimo e derby portato a casa.

#4: LA PALLA DELLA PASQUA DI NOSTRO SIGNORE: Poteva essere un sabato Santo come un altro quello dell’aprile 2017, ma Cristian Zapata aveva altri piani: far esplodere le coronarie ai tifosi nerazzurri sicuramente uno di quelli. Siamo nel recupero del recupero di una partita brutta, sporca e tirata: l’Inter conduce per 2 a 1 e i minuti di recupero sono già ampiamente scaduti, eppure l’arbitro dell’incontro ha preso la questione del tempo sul personale ed è deciso a far giocare anche l’ultimo secondo perso dai nerazzurri, che dal minuto 80 in poi hanno cominciato a rimanere per terra con troppa facilità. L’ultimo pallone del match è un calcio d’angolo che Carlos Bacca gira di testa sul piede di Cristian Zapata, che si allunga in spaccata colpendo la traversa. I secondi che separano la convalida della rete con la goal line technology paiono anni interi, ma poi i calciatori rossoneri iniziano ad abbracciarsi come forsennati dividendo San Siro a metà fra il silenzio di tomba e il chiasso più totale. La telecronaca di Mauro Suma, nel caso ve la foste persa, è assolutamente da recuperare e spiegherebbe il titolo di questo paragrafo, ma se siete allergici alla blasfemia, evitate.

#5: PITBULL DE JONG: Ci sono modi e modi per concludere una stagione di per sé in chiaroscuro: vincere un derby è sicuramente fra i migliori. E così, in una serata di maggio, con il punteggio fermo sullo 0 a 0, la capoccia pelata di Nigel De Jong, forse l’uomo più basso in campo, incorna una punizione secca di Clarence Seedorf, inchiodando Handanovic e regalando 3 punti pieni di significato al Milan. La vittoria pareva poter essere la rampa di lancio per Clarence Seedorf come allenatore, ma risultò poi essere invece la sua ultima apparizione da mister rossonero. Ciò che resta è proprio il gol di De Jong, forse uno dei più importanti della carriera di un gladiatore più abituato a spezzare il gioco, che ad esserne protagonista attivo.

E se anche questa volta fosse un giocatore improbabile a decidere il risultato finale del Derby di Milano? Beh a questo punto lo affidiamo ad un giocatore che sta facendo molto bene ma non ha un rapporto continuo con il gol: Pierino Kalulu!

ULTIMO MARCATORE MILAN-INTER: KALULU

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