Steph Curry trascina Golden State alla vittoria con 28 punti, di cui 17 nel solo terzo quarto. Nei Thunder l’unico a salvarsi è il solito Durant.

Tutti si aspettavano una reazione da parte dei Golden State Warriors, e questa puntualmente è arrivata. Una vittoria di questa portata forse però non se la sarebbe aspettata neanche il fan più ottimista della baia di San Francisco. La squadra Californiana ha dominato sotto ogni punto di vista, tenendo sempre a distanza di sicurezza i Thunder sin dall’inizio della partita, mandando in doppia cifra ben 7 giocatori, e ricevendo 50 punti dalla panchina, con Iguodala che è stato un fattore determinante, oltre che per i 14 punti anche per le ottime giocate difensive. La sfida si è decisa nel terzo quarto, quando Curry ha deciso che era arrivato il momento di mettere fine a questa gara 2, e di infilare 3 triple consecutive più un gioco da 4 punti, (grazie a Durant, che prima fa fallo sul tiro da 3 e poi concede anche il libero per fallo tecnico), che avrebbero messo KO chiunque. Per rendere l’idea del dominio, nel terzo parziale OKC ha realizzato 19 punti, mentre Curry da solo ne ha messi 17, permettendo ai Warriors di volare sull’ 88 a 73.

Ai Thunder non sono bastati i 29 punti di KD, con 11 su 18 dal campo, e un Westbrook fermo a 16 punti e 12 assist. Il resto del quintetto titolare ha messo a segno solo 17 punti, e qualche aiuto è arrivato dalla panchina quando ormai la partita era ampiamente compromessa. Sanguinose sono state le 15 palle perse (Durant da solo ne ha regalate 8 ai Warriors) e i pochi rimbalzi presi nei momenti importanti della partita.