I Golden State Warriors vincono 132 a 125, dopo un Over time, e sono ad un passo dalla finale di conference.

Il tormentone del giorno si è risolto in pochi minuti, dopo esattamente 6 minuti e 2 secondi, quando, complice un avvio disastroso dei Warriors, 2 su 17 dal campo, e sotto di 16 dopo metà primo quarto, coach Steve Kerr si vede costretto a ricorrere alla sua stella, per dare una scossa alla squadra. L’inizio non è dei migliori, un airball da 3, e tanti altri errori a cui non siamo abituati, ma tolta un pò di ruggine dalle mani, è tornato il “vecchio” Steph Curry. Dopo un iniziale 0 su 9 dall’arco, ha ripreso a tirare come solo lui sa fare, segnando 5 triple su 7 tentativi, e trascinando i Warriors alla vittoria finale, mettendo a segno 17 dei suoi 40 punti, nel solo tempo supplementare. La grande qualità che abbiamo potuto ammirare nella notte, è stata quellaa di sapersi adeguare al momento di difficoltà dalla linea di 3 punti, variando il suo gioco e andando a realizzare 11 dei 16 tiri da due presi, catturare 9 rimbalzi, e distribuire 8 assist. Ottime le prestazioni dei soliti Thompson e Green, con quest’ultimo autore oltre che di 21 punti anche di 7 stoppate. In uscita dalla panchina, senza considerare il fenomeno con il #30, grande impatto al Moda Center l’ha avuto Marreese Speights, con 11 punti in 9 minuti, grazie al 3 su 3 dalla linea dei 3 punti.

A Portland non è bastata un’altra grande partita di Damian Lillard, condita da 36 punti e 10 assist, anche se con percentuali basse, (9-30 dal campo), ma sicuramente hanno qualcosa da recriminare sulla gestione di un vantaggio che aveva raggiunto anche il +16.