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Tennis: Sharapova choc, positiva all’antidoping

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Lo annuncia la stessa russa: “Ho assunto un farmaco proibito da gennaio, è emerso agli Australian Open

L’annuncio è di quelli scioccanti: Maria Sharapova poitiva all’antidoping. E’ stata la stessa ventottenne tennista russa, numero 8 del ranking Wta, a rivelarlo, nel corso di una conferenza stampa tenuta a Los Angeles. A comunicarle la positività al Meldonium (una sostanza inserita solo a gennaio nella lista dei farmaci proibiti della Wada) è stata la faderazione internazionale in riferimento a un test effettuato durante gli ultimi Australian Open di tennis.

Mi assumo tutta la responsabilità di quanto è accaduto“, ha detto la Sharapova. Che poi ha spiegato: “Si tratta di un farmaco che da 10 anni mi viene prescritto dal mio medico di famiglia, il Meldronad, e qualche giorno fa, dopo aver ricevuto la lettera della federazione, ho scoperto che anche un altro altro nome: Meldonium, che io non conoscevo. Nei 10 anni in cui l’ho assunto non era segnalato nella lista dei farmaci proibiti e quindi lo facevo lecitamenbte“. Poi il primo di gennaio le regole sono cambiate ed il Meldonium è diventato un farmaco proibito. “Non lo sapevo, colpa mia. La Itf ha inviato la comunicazione ai tennisti, ma io non ho letto quella mail. Il mio dottore – racconta la Sharapova – mi prescrisse questo farmaco nel 2006: mi veniva spesso l’influenza e ogni due mesi ai controlli i valori cardiaci erano sballati. Nella mia famiglia ci sono problemi di diabete“.

Il Meldonium, noto anche come Mildronate, è un medicinale anti-ischemico commercializzato dalla Grindeks, una compagnia basata in Lettonia, usato anche in Lituania e in Russia, ma non approvato, per esempio, dalla Food and Drug Administration negli Stati Uniti. Il farmaco, utilizzato per combattere le cefalee, è stato inserito dal primo gennaio 2016 nella lista proibita della Wada perché migliora il metabolismo e l’approvvigionamento energetico dei tessuti. E’ usato anche per trattare angine e patologie del miocardio.

Agli Australian Open di gennaio la Sharapova era stata sconfitta in due set ai quarti di finale dalla statunitense Serena Williams, la numero 1 del mondo. Ora la russa, che in carriera ha vinto 5 titoli del Grande Slam (il primo a Wimbledon ad appena 17 anni), rischia 2 anni di squalifica. “Non voglio chiudere così la mia carriera. Soprattutto non in un hotel di Los Angeles con una moquette così brutta…”, ha detto provando a sorridere. Nei suoi 14 anni di carriera, la sharapova vanta un curriculum immacolato e questo, oltre all’ammissione di responsabuilità, potrebbe spingere i giudici a non usare il pugno duro.

Il problema è che proprio dalla Russia e proprio in riferimento all’iscrizione del Meldonium nella lista dei farmaci proibiti, stanno arrivando una serie di positività: come quella della campionessa olimpica di pattinaggio figura (in coppia con Dmitri Soloviev) Ekaterina Bobrova. Coincidenze che potrebbero far pensare male.